Fotografia di Daniela Gliozzi “C’erano spiagge ampie e deserte. Lungo le coste sempre uguali, erano un nastro infinito di una bianchezza soave, l’orlo di un azzurro calmo, una pace lontana e tristissima. Era la chiarità che immergeva tutto, una purezza delle immagini e dei sentimenti che concerneva anche le cose di Agnese, il suo …
27 agosto Veniva quella certa stagione. Non si capiva bene se fossero tempi da guardarsi in disparte, o contenti. Sembrava solo tutto più vivo, tutto come usciti di prigione. Tu passavi del tempo a camminare, tu ti guardavi intorno e facevi dondolare le ciliegie appese all’indice teso. Tu, steso sulle erbe della collina, guardavi …
Er bon padre spirituale «Accúsati figliuola». «Me vergogno». «Niente: ti aiuto io con tutto il cuore. Hai dette parolacce?» «A un ber zignore». «E cosa, figlia mia?» «Bbrutto carogno». «Hai mai rubato?» «Padre sí, un cotogno». «A chi?» «Ar zor Titta». «Figlia, fai l’amore?» «Padre sí». «E come fai?» «Da un cacatore ciarlamo». «E …
Fotografia di Daniela Gliozzi Calabria Terrificante terra apri il ventre non di madre. Giallo di steppe silenziose, velo d’arida grazia nell’infinita tristezza. Bianco che apri gli occhi alla calma greca del mare che incontri, bianco vòlto al cammino lungo sentieri di polvere dove sai che antichi dèi sono nati e hanno parlato. Lontano, …
“La libertà di parola è dunque un principio psicologico fondamentale, un’esigenza dell’anima, che attraverso il linguaggio trova la libertà entro i confini della necessità. Il discorso scaturisce dalle medesime più segrete profondità, dove la necessità tiene schiava l’anima creando le nostre patologizzazioni. Il discorso esprime l’aria d’anima delle phrenes. Il discorso umano, specialmente nella psicoterapia, …
Da sinistra: Lucio Magri, Rossana Rossanda, Eliseo Milani, Luciana Castellina “Ero venuta a dirigere la sezione cultura a via Botteghe oscure con due ferme idee in testa. Mi parevano ovvie. Era fuori discussione che bisognava chiudere con quel che aveva da quindici anni sollevato la protesta e fin l’angoscia degli intellettuali migliori, e che …
L’immagine riproduce la copertina della prima edizione (1957) di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. “Un bel ragazzo er signorino Giuliano, dellà: piuttosto fortunato co le donne. Piuttosto. Già. Che lo perseguitavano a sciami, a volo radente: e gli precipitavano poi addosso tutte insieme, e in picchiata, come tante mosche sur miele. Lui sapeva …
Sì, li ho amati quei raduni notturni: i bicchieri ghiacciati sparsi sul tavolino, l’esile nube fragrante sul nero caffè, l’invernale, greve vampa del caminetto infocato, l’allegria velenosa dei frizzi letterari e il primo sguardo di lui, inerme e angosciante. 1917 Anna Achmatova, La corsa del tempo, Einaudi, 1992, pag. 85.
Fotografia di Giovanni Carbone Quel mare scintillante che ti ho fatto lèggere. Il bianco. Tutto ciò che di bruno si può cogliere – perché non importa il colore. Il giallo, se dà un fiordaliso al cielo quando sono a Roma. Roma. La neve, e la neve del mio anello – del suo fiore – …
Mario Mafai, Natura morta, 1949 “Cosa occorre per essere un poeta? È una domanda insieme ingenua e immensa, ma forse lei… Saper riunire una favola a un meccanismo formale, al movimento di un ingranaggio formale. E dei due elementi, che rischiano di scindersi, comunque il secondo è più importante, perché comunque non è nato …