Fotografia di Daniela Gliozzi “Applicando l’’analisi’ dell’infanzia, dobbiamo ammettere che si analizza meglio un’infanzia attraverso i poemi rispetto ai ricordi, attraverso le rêveries piuttosto che i fatti. Ha senso, a mio parere, parlare di un’analisi poetica dell’uomo. Gli psicologi non riescono a comprendere tutto. I poeti dispongono di strumenti che gli psicologi non hanno. …
Fotografia di Daniela Gliozzi “Nei nostri sogni sull’infanzia, nei poemi che vorremmo tutti scrivere per far rivivere le nostre prime rêveries, per ritrovare gli universi della felicità, l’infanzia appare, nello stile della psicologia del profondo, come un vero e proprio archetipo, l’archetipo della felicità semplice. Vi è certamente in noi un nucleo di immagini che …
Fotografia di Daniela Gliozzi “Sosteneva György Lukács nella famosa Lettera a Leo Popper, che il ‘saggio moderno non parla né di libri né di poeti […]. Si trova troppo in alto, abbraccia e si riallaccia a troppe cose, per poter essere la rappresentazione o la spiegazione di un’opera: ogni saggio reca scritto a lettere …
Fotografia di Daniela Gliozzi “Di tutti i peccati della psicologia, il più mortale è la sua indifferenza per la bellezza. Una vita, in fondo, è una cosa bella. Ma, leggendo i libri di psicologia, non lo si immaginerebbe mai. Ancora una volta, la psicologia viene meno di fronte al suo oggetto di studio. L’apprezzamento …
Fotografia di Daniela Gliozzi “Grazie alle immagini dei poeti, l’infanzia si rivela come psicologicamente bella. Come si può non parlare di bellezza psicologica di fronte a un avvenimento affascinante della nostra vita intima? Questa bellezza è in noi, nel fondo della memoria. È la bellezza di uno slancio che ci vivifica, che ci aiuta …
Janos Tornyai, Nuotare la Grande pianura ungherese “La bellezza dello sterminato piano. Così pensava il poeta Sándor Petőfi, contemplando la sua Ungheria. Ma non importa che una spiaggia e un mare della Magna Grecia abbiano quasi niente in comune con una fredda, orientale steppa, perché l’unico residuo che vi resta di prepotentemente luminoso e …
Fotografia di Daniela Gliozzi “Pensare è rammemorare. Far salire dalla casa dell’interiorità immagini che affiorando si trasformano in linee della conoscenza. Agostino nel libro decimo delle Confessioni dice della memoria come di un palazzo labirintico e sontuoso e imprevedibile dove una ‘profunda et infinita multiplicitas’ – fluttuante coro di immagini prive di forma – …
Fotografia di Giovanni Carbone “Ma nulla di essenziale o rude vi era nell’esperienza che Agnese viveva ogni mattina, quando, dal primo momento in cui usciva in terrazzo, era abbagliata da un immenso mare scintillante. Era come un coraggio, una cosa selvaggia che riguarda il corpo. Più nulla dietro le spalle, e di fronte, l’inesorabile, …
Fotografia di Daniela Gliozzi “C’erano spiagge ampie e deserte. Lungo le coste sempre uguali, erano un nastro infinito di una bianchezza soave, l’orlo di un azzurro calmo, una pace lontana e tristissima. Era la chiarità che immergeva tutto, una purezza delle immagini e dei sentimenti che concerneva anche le cose di Agnese, il suo …
27 agosto Veniva quella certa stagione. Non si capiva bene se fossero tempi da guardarsi in disparte, o contenti. Sembrava solo tutto più vivo, tutto come usciti di prigione. Tu passavi del tempo a camminare, tu ti guardavi intorno e facevi dondolare le ciliegie appese all’indice teso. Tu, steso sulle erbe della collina, guardavi …