L’invasore ce l’avevo in casa

Fotografia di Daniela Gliozzi

 

Il testo della canzone che pubblico, intitolata  La cattiva educazione, è di Vinicio Capossela (feat. Margherita Vicario), tratta dall’album Tredici canzoni urgenti (2023).

 

Questa mattina non mi son svegliata
e l’invasore ce l’avevo in casa,
inseguita, controllata, minacciata
nel tossico vestito dell’amore.

Una camicia di veleno quel vestito
che brucia il tempo e tutte le sue ore,
il pentimento e poi le scuse e il farò meglio
sono le maschere che hanno armato il coltello.

Son stati i padri, è stato il sacrificio,
son stati i rifiuti a cui non si è educati,
è stata la cattiva educazione
che non ha mai insegnato l’emozione.

È stato il falso romanticismo,
che non si romanzi più l’orrore e il disonore,
non c’è niente, niente da salvare,
chi ha ucciso, ha ucciso e questo è criminale.

E l’abbandono, dicono, e la gelosia
come se in fondo fosse un poco colpa mia.
E un’altra volta è lui a prendere la scena
ė ancora lui ad invocare pena.

Coi chiodi del possesso alza la voce,
la passione che ti porta in croce,
nel silenzio delle porte e poi ti uccide
con tutto quello che al mondo non si dice.

Son state le botte date a mia madre,
son stati i soldi in una mano sola,
è stato il domicilio, è stato per mio figlio.

Son stati i secoli di fischi al gatto,
è stato il corpo esposto e nascosto,
son stati i secoli di cattiva educazione e di prigione
del corpo offeso dall’amore.

Questa mattina non mi son svegliata
e il carnefice ce l’avevo in casa,
non è stata la sfortuna, è stata la maledizione
che procede di generazione in generazione.

Questa mattina non mi son svegliata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *