Testo della canzone Borghesia di Claudio Lolli, tratta dall’album Aspettando Godot, del 1972. L’immagine è invece ritagliata da quella di copertina del suo album Canzoni di rabbia (1975).
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Vecchia piccola borghesia, per piccina che tu sia,
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.Godi quando gli anormali son trattati da criminali,
Sai rubare con discrezione, meschinità e moderazione, alterando bilanci e conti, fatture e bolle di commissione. Sai mentire con cortesia, con cinismo e vigliaccheria, hai fatto dell’ipocrisia la tua formula di poesia.
Vecchia piccola borghesia, per piccina che tu sia, non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
Non sopporti chi fa l’amore più di una volta alla settimana,
chi lo fa per più di due ore, chi lo fa in maniera strana. Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista oppure un figlio non commerciante o peggio ancora uno comunista.
Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto, sempre lì fissa a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto. Sempre pronta a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa, sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani.
Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia, per piccina che tu sia, il vento un giorno ti spazzerà via.