Le radici cristiane dell’Europa

Intervista pubblicata il 22 dicembre 2021 su www.lanazione.it col titolo di Filo spinato e profughi, “il mio presepe contro l’ipocrisia”. La foto è quella che correda l’intervista. Buon Natale.

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Ponsacco (Pisa), 22 dicembre 2021 – Un presepe ‘denuncia’, dove Maria e Giuseppe hanno il volto dei profughi e intorno a loro le foto del filo spinato al confine tra Polonia e Bielorussia oppure dei migranti a Lesbo, contro «l’ipocrisia sulle radici cristiane della Ue». È l’iniziativa di don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco, che oggi, nel corso della messa per l’esposizione del Santissimo, ha presentato l’inedito presepe, oltre a quello tradizionale. La Madonna e San Giuseppe hanno le facce di due profughi e al centro Gesù bambino nella capannuccia sovrastata dalla scritta Le radici cristiane dell’Europa.

Tutt’intorno il filo spinato e le immagini dei migranti sbarrati ai confini europei. A illuminare il bambinello una lanterna verde, come quelle che le famiglie polacche espongono all’esterno delle loro case per indicare accoglienza ai profughi. “In questo modo denunciamo l’ipocrisia di chi vuole difendere le radici cristiane dell’Ue senza applicare i veri messaggi del Vangelo – spiega il sacerdote -. È per questo che abbiamo messo nel presepe le foto dei bambini circondati dai fili spinati al confine tra Bielorussia e Polonia o quelle dei migranti a Lesbo, per far capire che Gesù bambino nasce oggi tra due disperati volti di uomo e di donna che cercano di portare se stessi e i loro figli in salvo”.

Per il parroco “la difesa dei valori cristiani non passa dalla difesa formale delle tradizioni, ma dal cuore di ciò che il Vangelo dice: perché se mi devo battere per difendere il permesso di fare i presepi e sto zitto quando i bambini di oggi li mettono nel filo spinato a me non interessa. Non voglio difendere un bambolotto ma Gesù che nasce oggi per combattere queste diseguaglianze”.

Don Zappolini invita anche a riflettere sui dati dell’immigrazione nel nostro Paese: “In Italia – spiega – il 51% dei profughi sono cristiani, anche se di confessioni diverse, quindi sono fratelli nella fede. Poi il delinquente c’è dappertutto, non fa differenza il colore della pelle ma i comportamenti individuali. Ecco perché abbiamo messo nel presepe la lanterna verde simbolo delle famiglie polacche, che la espongono all’esterno delle loro case per dimostrare accoglienza e offrire un rifugio a chi riesce a oltrepassare quel filo spinato imposto dai governi polacco e bielorusso”.

Poi un richiamo alla Lega e al suo leader Matteo Salvini. “È inutile sventolare rosari in pubblico – dice ancora il parroco – Matteo 25, quello del Vangelo, dice chiaramente di portare l’accoglienza nel mondo, non di andare solo a sventolare rosari e crocifissi”.

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