Ma mi portò lontano il vizio dell’amore

Due giorni fa, il settantesimo compleanno di Francesco De Gregori. Per festeggiare il migliore, ecco il testo della canzone Atlantide.  La geografia di un rimpianto.

 

Lui adesso vive ad Atlantide
con un cappello pieno di ricordi,
ha la faccia di uno che ha capito
e anche un principio di tristezza in fondo all’anima,
nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata
e a volte ritiene di essere un eroe.

Lui adesso vive in California
da sette anni sotto una veranda ad aspettare le nuvole,
è diventato un grosso suonatore di chitarre
e stravede per una donna chiamata Lisa,
quando le dice: “Tu sei quella con cui vivere.”
gli si forma una ruga sulla guancia sinistra.

Lui adesso vive nel terzo raggio
dove ha imparato a non fare più domande del tipo:
“Conoscete per caso una ragazza di Roma
la cui faccia ricorda il crollo di una diga?”,
io la conobbi un giorno ed imparai il suo nome
ma mi portò lontano il vizio dell’amore.

E così pensava l’uomo di passaggio
mentre volava alto nel cielo di Napoli,
rubatele pure i soldi, rubatele anche i ricordi,
ma lasciatele per sempre la sua dolce curiosità,
ditele che l’ho perduta quando l’ho capita,
ditele che la perdono per averla tradita.

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