“Essere radiosonda del niente”. Da Mariangela Gualtieri

Daniela Gliozzi, Porciano

 

Ad omaggiare le mie passeggiate primaverili, attingo da Mariangela Gualtieri (Senza polvere senza peso, Einaudi, 2006, pag. 64).

 

Giorno d’aspromonte dove salgo
caricata con un peso un peso
che non si appoggia. Giorno
del mio stretto di magellano nel petto
con quel boccone che non s’inghiotte.
Giorno della testa poggiata alla mano.

Usciamo. Chiediamo che passi
tutto lo star male. A chi chiediamo?
Alla vigna che è tutta
uno scoppio di foglie nuove
al ramo dell’acacia con gli spini
all’edera e all’erba
sorelle imperatrici che sono
manto disteso e potentissimo trono.

E che cosa chiediamo?
Una piena falcata d’amore,
una giusta battaglia, aculei nella voce
narcisi e rose

essere radiosonda
del niente che trasforma
il trascendente in cose.

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