La fede degli altri

                            Sebastiano Ricci, Estasi di santa Teresa d’Avila, 1727, olio su tela,                                                                                                   Vicenza, Chiesa di san Marco

 

“Penso […] che la religione non sia una questione eminentemente ecclesiastica, per così  dire, che sia una faccenda molto personale, e non solo personale, ma intima, e delle questioni intime non si parla in pubblico. Questo tanto per cominciare. Secondo, parlarne in pubblico molto spesso equivale a fare proselitismo, e ci vuole poco a scivolare in certi atteggiamenti che possono andare bene per la società, ma per l’individuo sono sempre deleteri, anche quando si riesce a comunicare al pubblico quella che si considera una verità ultima, persino quando si è convinti che sarà per il loro bene. Credo che non si debba mai fare proseliti. Su questo genere di cose, bisognerebbe sempre lasciare che la gente decida da sé. La fede è un punto d’arrivo, be’, le persone arrivano alla fede, non la ricevono, secondo me. È la vita, a generarla, e niente può sostituirsi agli sforzi della vita.”

Josif Brodskij, Conversazioni, Adelphi, 2015, pag. 202.

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