“La ruvida coltre degli odi antichi”. Da Adam Zagajewski

Renato Guttuso, Scrivania e libri, 1962, olio su tela

 

Sopra il tavolo della mia cucina, da tanti giorni, da prima che Putin iniziasse a buttare bombe sulla testa di gente inerme, c’è un libro di Zagajewski, poeta degli oggetti, morto ad inizio primavera di un anno fa, nato nel 1945 a Leopoli, Ucraina.
Ogni tanto mi fermo a leggere una poesia, mentre mangio. Il tempo mi è nemico superiore in forze. Mi riesce di tendergli un’imboscata solo per aprire un libro di poesie.
Oggi ho letto questa.

 

HOUSTON, SEI DEL POMERIGGIO

L’Europa già dorme sotto la ruvida coltre dei confini
e degli odi antichi: la Francia stretta
alla Germania, la Bosnia tra le braccia della Serbia,
la Sicilia solitaria nel mare turchino.

È quasi sera qui, la lampada è accesa
e presto si spegnerà il sole oscuro.
Sono solo, ora leggo, ora rifletto,
ora ascolto un poco di musica.

Sono là dov’è l’amicizia,
ma non gli amici, dove cresce
l’incanto, ma senza incantesimi,
là dove ridono i morti.

Sono solo perché l’Europa dorme. La mia amata
dorme in una casa alta nei pressi di Parigi.
A Cracovia e a Parigi i miei amici
guadano lo stesso fiume dell’oblio.

Leggo e rifletto; in una poesia
ho trovato: Accadono disgrazie così terribili…
Non chiedere! Non chiedo. Nel silenzio della sera
irrompe un elicottero della polizia.

La poesia chiama a una vita più alta ‒
ma ciò che è basso ha la sua eloquenza ‒,
più sonora della lingua indoeuropea,
più forte dei miei libri e dei miei dischi.

Non ci sono usignoli o merli
dalla dolce, triste cantilena,
solo il tordo beffeggiatore che imita
e fa il verso a tutte le altre voci.

La poesia chiama alla vita, al coraggio
di fronte all’ombra che si espande.
Sai guardare con calma la Terra
‒ come un ideale cosmonauta?

Dall’indolenza innocente, dalla Grecia dei libri
e dalla Gerusalemme del ricordo d’un tratto emerge
l’isola della poesia, disabitata,
che un novello Cook un giorno scoprirà.

L’Europa dorme già. Gli animali notturni,
rapaci e malinconici,
vanno a caccia, muovono alla morte.
Tra poco anche l’America si addormenterà.

 

Adam Zagajewski, Dalla vita degli oggetti, Adelphi, 2012, pag. 159.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *