Elementare

Angelo Morbelli, Risaiuole, 1897, olio su tela, collezione privata

 

“Ma il comunismo… ammettiamo pure che sia finito anche lui, che nel mondo di oggi non lo si veda come una forza organizzata e attiva, come un ideale preciso, con una cultura precisa e diffusa, ammettiamolo pure.
Il comunismo è nato all’inizio dell’Ottocento: nel 1848 esce il libro di Marx che comincia con le famose parole “Uno spettro si aggira per l’Europa”: e cioè, i padroni, i ricchi, hanno i brividi; perchè si sono accorti che i loro operai non si accontentano più di lavorare e essere sfruttati ma si stanno organizzando e vogliono qualcosa. Vogliono cambiare il mondo.
Il comunismo quindi comincia in quegli anni e dura fino a ieri… Centocinquanta anni.
Il comunismo è esistito in tutti i Paesi, nel senso che in tutti i Paesi del mondo ci sono state persone che dicevano “Io sono comunista“, ci sono state organizzazioni e partiti comunisti.
Nella grande maggioranza dei Paesi non sono mai andati al potere, sono sempre stati perseguitati, essere comunisti voleva dire rischiare la galera o molto peggio.
Dopodiché, i partiti comunisti sono andati al potere in molti altri Paesi, per primo in Russia nel 1917 e poi dopo la Seconda Guerra mondiale del ’45 in molti altri Paesi, e non c’è alcun dubbio che al governo siano stati disastrosi.
Non c’è nessun dubbio sul fatto che i comunisti dovunque siano andati al potere abbiano messo in piedi dei regimi fallimentari.
Nell’Unione Sovietica è stato messo in piedi un governo assassino e omicida, che ha dato molte cose: molta più eguaglianza ma anche molta retorica vuota, propaganda insopportabile e molta violenza omicida.
Stalin incarna un comunismo al potere che nei suoi anni ha fatto più morti di quelli che ha fatto Hitler. Certo, ma il comunismo è quello?
Vallo a dire a chi organizzava gli scioperi nell’Italia appena unita di Vittorio Emanuele II che il comunismo sono i campi di concentramento, vallo a dire a quelli che si sono fatti ammazzare
in tanti Paesi lottando contro il colonialismo per esempio e pensando che il comunismo fosse una cosa meravigliosa.
Erano degli illusi? Può darsi.
Però essere comunista per la stragrande maggioranza della gente che per centocinquanta anni lo è stata ha voluto dire: noi sogniamo un mondo migliore.
Non un mondo dove noi marciamo tutti inquadrati e invadiamo l’Etiopia o la Polonia ma un’altra cosa.
Un mondo dove sono tutti fratelli, tutti uguali, ecc. Era un’utopia ed erano degli illusi?
E’ probabile.
Quando hanno avuto la possibilità di applicarlo hanno fatto dei disastri? Verissimo; dopodiché la differenza mi pare evidente rispetto al fascismo e al nazismo.
E se uno ignora questa differenza ignora la verità.
Perchè la verità è che tu non puoi dire che essere comunisti è come essere fascisti o nazisti.
Sono due cose diverse.”

Da un intervento di A. Barbero pubblicato su www.vassallidibarbero.it.

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